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sabato 21 aprile 2012

Nuovo Ordine Sovietico Globale: il rapporto segreto dell'ONU

A Giugno la discussione a Rio della proposta ONU per instaurare il comunismo mondiale




Entro pochi mesi nei piani dell'ONU migliaia di miliardi di dollari in tasse, inflazione sui prezzi e trasferimenti massivi di fondi dalle nazioni industrializzate ( come pure l'Italia ) verso le nazioni più povere del mondo per l'implementazione di cosìdetta green Economy e risolvere in questo modo la fame nel mondo..... E' questo molto in sintesi il folle piano delle Nazioni Unite per distruggere completamente l'attuale civiltà e instaurare un regime socialista mondiale, come previsto nell'imminente conferenza a 20 di Rio dell'ONU su ambiente e “sviluppo sostenibile” che si terrà a Rio in Brasile nel periodo del 20-23 Giugno.

Prima di giudicare pesanti ed eccessive queste nostre parole vi invitiamo a leggere il resto dell'articolo fino in fondo, dove portiamo anche ulteriori osservazioni e proposte, nonché le fonti citate in coda.

L'imminente conferenza dell'ONU detta queste regole, è proprio il caso di dirlo, e incassa il sostegno di quello che dovrebbe essere il Presidente Obama degli Stati Uniti d'America ma che si muove verso il Socialismo globale.

Non bastano quindi gli le volontarie politiche verso enormi squilibri economici a favore delle economie emergenti e che hanno già messo a dura crisi l'intero mondo Occidentale industrializzato, il piano dell'ONU è di andare oltre.



Qui di seguito riassunti fra i principali provvedimenti dell'ONU per il Nuovo Ordine Mondiale:



  • Più di 2,1 trilioni di dollari in trasferimenti annuali dalle nazioni ricche, verso le nazioni povere per l'implementazione di cosìdette “infrastrutture verdi”, “adattamenti climatici” e altre misure di “green economy”.

  • Nuove tasse sull'anidride carbonica, ossia sullo sviluppo industriale, per le nazioni industrializzate che possono arrivare a circa 250 miliardi di dollari ( pensate che la manovra Monti deve arrivare a 125 miliardi di euro circa per il fondo ESM, quelle di Tremonti poco meno per darli alle banche e alla Grecia ). Oltre queste altre tasse ambientali sono citate anche se non ben specificate.

  • Nuovi non specificati picchi nei prezzi per andare oltre i combustibili fossili verso qualsivoglia tipo derivato da agricoltura, acqua, pesca, deforestazione e ogni altra tipologia di uso del terreno e dell'acqua, ognuna delle quali sarà radicalmente riorganizzata. I costi di questi cambiamenti serviranno a contribuire a raggiungere un miglior livello fra le vecchie tecnologie “brown” ( marroni ) e le nuove, di tipo verde.

  • Maggiore spesa per programmi sociali globali, incluso un “piano di protezione sociale” e “reti di protezione sociale” verso i gruppi sociali più vulnerabili del mondo per ragioni di “equità”.
  • Persino maggiori incentivi per coloro interessati dalla rivoluzione della cosìdetta green economy, incluso coloro che vogliano smettere di lavorare con “indesiderabili” industrie di carburanti fossili. I benefici, chiamati “investimenti”, includeranno “accessi a cibi nutrizionali, servizi sanitari, educazione, formazione e riformazione e contributi alla disoccupazione”.


L'enorme catalogo di tasse e spesa globale descritto in maniera molto ottimista come “investimenti obbiettivo in capitale sociale e umano su investimenti in capitale naturale e capitale fisico verde”, continua il resoconto dell'articolo in coda, è accompagnato dalla citazione che alla fine, sul lungo termine, esso si ripagherà..... si, aggiungiamo noi, magari “uccidendo” almeno 2 o 3 generazioni ridotte de facto in schiavitù come nei regimi socialisti dietro la cortina di ferro. Come minimo, visto che la green economy ha lunghi tempi di realizzo, scarso rendimento e alti costi. E per allora sarà pure tempo di sostituirle nuovamente...


Eppure invero come ancora osserva l'articolo, i massivi “investimenti” verdi non fanno altro che scalfire la superficie di un massivo esercizio di ingegneria sociale globale illustrato nei documenti dell'ONU, e preparato dal Gruppo di Management Ambientale delle Nazioni Unite di Ginevra ( UNEMG ), un consorzio di 36 agenzie dell'ONU, banche di sviluppo e burocrati ambientalisti, che presiederanno la sessione di Rio.


Di recente una precedente versione di tale documento è stata presentata nella riunione a porte chiuse di Long Island, presentandola come “unica opportunità” per guidare un'espansione dell'agenda ONU dei prossimi anni.

La versione finale di 204 pagine del rapporto dal seducente titolo “Lavorando verso un Sistema Bilanciato e inclusivo della Green Economy, una Larga Prospettiva delle Nazioni Unite” intende contribuire alla preparazione del summit di Rio +20, dove una delle due tematiche sarà appunto “la green economy in un contesto di sviluppo sostenibile e l'eradicazione della povertà”.

( L'altro nome è “La struttura per lo sviluppo sostenibile” anche nota come Governance Ambientale Globale ).


Nei fatti e questa è la denuncia grave a cui ci aggiungiamo anche noi, sono tutte questioni che affligeranno designandone nuovi ruoli per imprese private, governi nazionali, un sistema di lavoro in stile socialista, organizzazione di commerci e cittadini per la creazione di una riorganizzione sociale internazionale, il tutto strettamente monitorato da regolatori e enti governativi per garantire la cosìdetta “sostenibilità” ambientale e “equità umana”.



A questo punto diviene sempre più chiaro a tutti quanto tutto questo controllo sulle nostre vite somigli in modo affatto casuale al funzionamento del blocco Sovietico.

Del resto è lo stesso rapporto dell'Onu a dircelo in forma diretta ed esplicita che lascia ben poco all'immaginazione.



La trasformazione dell'economia globale, richiederà azioni locali ( ad esempio la pianificazione dell'uso del territorio ), a livello nazionale ( ad esempio attraverso la regolamentazione degli usi energetici ) e di livello internazionale ( ad esempio attraverso la diffusione tecnologica )”.

Il che comporta, continua il documento “profondi cambiamenti nei sistemi economici, in efficienza delle risorse, composizione globale della domanda, percorsi stabiliti di produzione e consumo e importante trasformazione nelle politiche pubbliche”. Richiederà anche una seria revisione dello stile di vita dei paesi sviluppati”.


Naturalmente evidenzia il rapporto anche se ci saranno investimenti privati “sarà indispensabile il ruolo del settore pubblico.... per influenzare il flusso degli investimenti privati”.
Manco fosse stato scritto da Karl Marx in persona aggiunge che la Green Economyriconosce il valore dei mercati, ma non è legata ai mercati come sola e migliore soluzione a tutti i problemi”.


Riguardo alle altre nazioni, il rapporto loda in modo particolare la Cina ( Comunista ) “come buon esempio di combinazione fra investimenti e politiche di incentivi pubblici per incoraggiare maggiori avanzamenti nello sviluppo delle industrie “pulite”. Manco a dirlo non avevamo dubbi, salvo che sia la nazione più inquinata della terra.


Ma quanto costerà l'utopia Comunista globale ? E' un peccato che il rapporto dimentichi di menzionare l'enorme costo sociale ed economico che tutto il mondo sta sostenendo per mantenere l'utopia socialista in Cina per volontarie politiche di governance globale che causa tali squilibri economici, o quello che 10milioni di Ucraini hanno pagato morendo di fame per l'URSS e così via. Ma in effetti il rapporto ha già previsto enormi tassazioni per le nostre nazioni già allo stremo e pesanti ripensamenti per il nostro stile di vita. Già... Vi ricordate lo stile di vita di Berlino Est ? Ecco l'idea è quella.


Il rapporto infatti indica i governi nazionali nella necessità di riorganizzare se stessi per un “ridisegno fiscale collettivo e politica di tassazione così come politiche su come usare i nuovi incassi generati” dai nuovi prelievi.

In altre parole sta dicendo che i governi nazionali devono divenire sottosistemi di governo sociale del governo globale, incrementando la statalizzazione e pianificazione sociale globale nell'uso delle nuove forme di prelievo fiscale e che le Nazioni Unite, “possono aiutare i governi locali a emettere sussidi e altre forme di schemi di incentivi per incoraggiare tali positivi passi avanti”.


L'ONU, continua,può anche assistere nella ratificazione di accordi internazionali, assistendo i partiti politici a ratificare tali obblighi.......”. Scusate ma dov'è finita la democrazia nel frattempo ? Probabilmente nella spazzatura del comunismo internazionale, visto che sta dicendo in pratica che l'ONU deve dire alle componenti politiche elette dai popoli quello che DEVONO fare.....


Naturalmente, dichiara il rapporto, che è richiesta un' accelerazione della cooperazione internazionale ( magari forzandola con una bella crisi economica mondiale ?? ), con coordinamenti a livelli internazionale, sub-regionale e regionale. E' necessaria, continua, una forte regolamentazione e “ per evitare la proliferazione di regolamentazioni e standard nazionali, l'uso di uno standard internazionale rilevante è essenziale”, un'area dove l'ONU può essere di grande aiuto, indica il rapporto.



L'ONU è anche pronta a fornire nuove tipologie di statistiche per spingere e misurare i cambiamenti che l'organizzazione prevede nel futuro, incluso indicatori che buttino via le vecchie nozioni di crescita economica e progresso ( non sia mai si capisca quanto l'economia mondiale stia collassando, in URSS facevano così ) sostituendole con nuove tipologie di statistiche. Ad esempio “Il sistema ONU di Contabilità Economica Ambientale ( SEEA ), che diverrà una struttura statistica internazionalmente riconosciuta nel 2012”.



Dopo tutta questa spaventosa prospettiva di Orwelliana programmazione della vita umana del prossimo futuro nell'agenda dell'ONU è quasi comico leggere infine in tono falsamente rassicurativo che tali cambiamenti saranno effettuati in linea con “le agende di sviluppo domestico” delle nazioni coinvolte. Comico se pensiamo che poche righe fa leggevamo di come l'ONU si propone di indurre i Partiti Politici a ratificare tali obblighi. Ci chiediamo ancora dove sia finita la democrazia anche questa volta.


Ancora tono rassicurante, “la green economy non è una misura unica per tutti i modelli di sviluppo sostenibile” dice il sommario del rapporto che probabilmente si limiteranno a leggere i politici distratti dei nostri governi. E' piuttosto un “toolbox di politica dinamica” per le decisioni prese in loco.

Peccato che più su all'interno del rapporto come leggevamo qualche paragrafo fa dica che tali percorsi vadano però programmati e stabiliti, costringendo lo sviluppo industriale ed economico tramite la programmazione di domanda e offerta, e un drastico ripensamento del nostro stile di vita e limitazione della libertà per seguire tale programma.


Secondo Ban Ki Moon è questo l'unico modo per gettare le fondazioni della “pace” tramite uno “sviluppo sostenibile”, o se preferite l'unico modo per schiavizzare il mondo intero in nome dell'utopia socialista.


Potrebbero anche cambiare la bandiera dell'ONU con quella rossa con falce e martello, non cambia granché a questo punto. La cosa che più lascia pensare è che ben 36 agenzie dell'ONU hanno sottoscritto tale documento. Il che significa che o l'hanno fatto distrattamente per ragioni burocratiche, uno l'ha realizzato effettivamente e tutti gli altri si sono accodati, oppure e questo preoccupa anche di più, sapevano perfettamente cosa stavano firmando.



- CONCLUSIONI

Sinceramente siamo letteralmente scioccati ! Da nessuna parte nel documento si parla di competizione e ricerca e progresso che da essa deriva.

La storia umana insegna che la competizione economica e la scarsità di risorse non porta solo competizione militare, ma molto più spesso stimola il progresso tecnologico e la ricerca scientifica allo scopo di utilizzare meglio le risorse esistenti e scoprirne di nuove. Fu questa ad esempio la via tracciata nel Rinascimento quando l'opzione militare di contesa fra le nazioni Europee e in Oriente, furono accantonate verso un approccio commerciale, tecnologico e scientifico che tracciò nuove rotte commerciali portando alla scoperta dell'America e di nuove risorse.

Tali considerazioni possono ancora essere fatte verso lo sviluppo di migliori tecnologie onde usare al meglio le attuali risorse come ad esempio il nucleare di 4a generazione e la fusione e altre forme di energia e procedimenti industriali per un migliore sfruttamento delle risorse attualmente disponibili e che l'industria di per sé tende a sviluppare in un contesto di libero mercato certamente di gran lunga più accettabile dal punto di vista umano e personale oltre che maggiormente efficiente.

Ma cosa più importante tali considerazioni possono essere fatte anche verso la scoperta di nuovi giacimenti di risorse e nuove rotte commerciali seguendo la natura della crescita e del progresso dell'umanità, pronta a sfidare se stessa sino a raggiungere le stelle. Tali posti a cui certamente la tecnologia porterà e per certi versi sta già guardando è lo sfruttamento dei fondali oceanici e lo sviluppo dell'industria mineraria spaziale. Riteniamo pesantemente distorsivo dello sviluppo e del progresso della civiltà umana il piano di immensa tassazione designato nell'attuale rapporto ONU. Sarebbe molto più opportuno lasciare che tali risorse economiche convoglino liberamente seguendo il naturale sviluppo industriale e umano verso la conquista di nuove risorse.

I conflitti probabilmente non si risolveranno mai del tutto, ma la natura ama la diversità e la dinamica e ci insegna che dalla libera competizione c'è il progresso.


( Non stiamo ad estremizzare il darwinismo come fatto dai pensieri che hanno portato ad Hitler, ma in ogni caso così è la natura delle cose  )


Riteniamo inoltre che i conflitti umani tendono a ridursi spontaneamente man mano che sopraggiunge il progresso tecnologico, economico e sociale che tende a sostituire la competizione militare con quella economica.

Si sta costringendo e affrettando lo sviluppo di qualcosa che richiede ancora tempo, e il timore di chi scrive è che una spartizione della ricchezza globale, porterà una crisi sistemica mondiale che ci spedirà dritti nel medioevo o epoca pre-industriale; nel caso migliore una sorta di medioevo tecnologico con megacorporazioni come feudi, altro che futuro.


Il regresso della società economica industriale, come il versare l'acqua da un contenitore pieno in uno vuoto, porterà alla vanificazione delle conquiste tecnologiche e civiche che oggi ci portano ad un passo dallo spazio, sacrificando intere generazioni alla mercè di un' elite globale, prima di riuscire a trovare nuove fonti di risorse e senza la sicurezza che ci si riesca prima che altre problematiche come la crescita demografica globale e la crisi delle risorse causino un collasso sistemico della civiltà mondiale.

In altre parole le civiltà più industrializzate e progredite dovrebbero resistere alle tentazioni di globalizzazione e unirsi semmai in una nuova corsa all'oro verso gli oceani e lo spazio stimolata dalla competizione internazionale di sistemi economici nazionali indipendenti e solidi per sbloccare definitivamente lo sviluppo mondiale al riparo dall'interconnettività esasperata dell'economia che come abbiamo definito in passato, equivale a costruire una portaerei senza paratie, che può essere affondata anche da un sasso che causa un piccolo buco. La libera competizione porta al progresso e forme di governo globale nasceranno spontaneamente dallo sviluppo dell'industria e commercio spaziale e oceanico.

La competizione economica non va quindi temuta, ma accettata e rispettata con sano spirito “sportivo”, oggi a me, domani a te e l'economia gira a vantaggio di tutti, spingendoci a migliorare, fornendo servizi e prodotti migliori e concedendo ad ognuno la possibilità di riuscire.

Questo è lo spirito del Capitalismo di Libero Mercato che si fonda su valori ed etica morale universale, quali diritti inalienabili dati da Dio all'uomo.

L'offuscamento dell'utopia marxista è tale da non permettere questo genere di ragionamento, cercando di imporre la sua visione del mondo e della società e l'indebolimento etico e morale del marxismo ha indebolito la nostra società negli ultimi 40 anni come previsto sin da Stalin, Kluscev e ripetuto anche da Ronald Reagan, lasciando terreno fertile all'avidità e alla cosìddetta “pacificazione”. Indebolimento morale, spirituale ed economico che ci porta oggi a quell' indietreggiamento che ha fiaccato la nostra capacità di risposta aprendo la strada alla schiavitù:


Il prezzo della pace, non vale le catene della schiavitù”, Ronald Reagan.




E' importante che non ci fermiamo e che non smettiamo di lottare, difendere questi principi e trasmettere queste memorie storiche, per la causa della libertà affinché i genitori la trasmettano ai figli perché essa non si estingua. Basta abituarsi alla riduzione progressiva della libertà senza fare niente e lasciare che la propaganda dei programmi educativi socializzati di stato riprogrammi i nostri figli in merito perché essa sia definitivamente persa. L'amministrazione Obama ha già cominciato a farlo, promettendo fondi pubblici alle scuole che accetteranno i programmi educativi di stato........



La libertà non è mai più lontano di una generazione dall'estinzione”, Ronald Reagan

Dimenticate Seattle, il Doha Round, Monti e l'Euro. O meglio non li dimenticate, ma ricordate questa data 20-23 Giugno 2012 e Rio de Janeiro; l'Onu discuterà l'implementazione del comunismo globale, non quello degli Hippie e dei figli dei fiori ( che ad ogni modo vivevano nell'America Libera e capitalista ), ma quello vero che c'era dietro la cortina di ferro dell'oppressione e del controllo sociale quello prospettato dalla visione di Orwell in “1984” e cantato dai Pink Floyd in The Wall contro la DDR dietro il Muro di Berlino: “We dont need your education, we dont need taughts control”, “Non abbiamo bisogno della tua educazione, non abbiamo bisogno del controllo dei pensieri”.






links:

Edit: 25/04/2012
Un importante approfondimenti riguardo il piano e la proposta ONU per l'instaurazione del comunismo mondiale è la John Birtch Society, nota organizzazione no-profit anti-comunista e in difesa della Libertà e dell'American Way of Life sin dalla fine degli anni '50 secondo quanto previsto dalla Costituzione degli Stati Uniti.

http://www.jbs.org/about-jbs/about-the-john-birch-society

Fonte sul piano comunista globale dell'ONU noto anche come AGENDA 21:

http://www.jbs.org/issues-pages/stop-agenda-21

Fine Edit.






2 commenti:

  1. Da liberale, che pensi della legge '40. Il Tea party dovrebbe occuparsene?

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    1. Ciao, non so fino a che punto questa domanda c'entri con l'articolo qui scritto.
      Si potrebbe forse osservare che approposito di sviluppo sostenibile e sovrappopolazione in certi contesti diventi sempre più critica la necessità dell'eugenetica e in generale delle terapie geniche come complemento alla medicina moderna e in “sostituzione” della selezione naturale, ridotta, passatemi il termine, dalla medicina moderna, onde rendere “socialmente” sostenibile la civiltà moderna. Eccessive malattite, invecchiamento, povertà ecc. divengono chiaramente sempre più insostenibili da una minoranza sana e produttiva.


      Una questione quindi sicuramente spinosa e lunga da trattare e che credo meriterà un articolo. In ogni caso cercherò di risponderti in sintesi.

      Si tenga presente però che non essendomi mai occupato nello specifico della Legge 40 non sono in questo momento in grado di dare una risposta dettagliata sul testo di legge, risponderò quindi in generale sulle tematiche sollevate.

      Credo che il Tea Party come negli USA dovrebbe in modo maturo occuparsi di politica a 360°. In tema di aborto e fecondazione assistita il Tea Party USA è prettamente costituito da Conservatori Costituzionalisti di estrazione prettamente Cristiana e i movimenti antiabortisti USA o quantomento i Cristiani che considerano vivo l'embrione dal concepimento, costituiscono una costola importante del Tea Party USA.
      Questo concetto genera tutta una serie di conseguenze come il tentativo pioneristico di regolamentazione portato dalla Legge 40 in tema di fecondazione assistita cercando, secondo l'opinione di chi l'ha proposta, di seguire quella che è la natura umana, ossia un rateo di nascita naturale di 1 embrione su 3 in media.

      In linea di massima ad ogni modo credo che il testo sia migliorabile, penso ad esempio che le terapie geniche siano legittime e tendenzialmente che sia giusto privilegiare un embrione sano nell'impianto, tanto più che la natura spesso fa così selezionando già di per sé i geni ritenuti migliori.
      Tuttavia dal punto di vista Cristiano, e non solo visto che è anche un punto di vista medico e biologico, mi rendo conto che la questione è eticamente non semplice da risolvere.
      Nel futuro la programmazione cellulare permetterà di arginare questa problematica degli embrioni “in eccesso”, evitando quindi la necessità di leggi Spartane sul tema delle nascite, così come di risolvere in modo definitivo il problema trapianti soprattutto nel contesto dello sviluppo di protesi cibernetiche, anche se probabilmente ne solleverà degli altri.

      In conclusione per rispondere alla tua domanda, la mia risposta è sì, penso che il Tea Party dovrebbe occuparsi anche di questioni come la Legge 40 e le tematiche ad esso collegate, tenendo presente in ogni caso che alla fine del discorso la diatriba ad esempio in America, si scontra con questioni di carattere economico come le cliniche abortiste e certi laboratori sostenuti dall'amministrazione Obama con persino fondi federali contro questioni tutto sommato squisitamente di carattere etico e morale.

      Il Tea Party non è per l'anarchia, anzi sostiene la necessità di regolamentazione per difendere la libertà e il diritto nell'interesse di tutti, anche se leggere e ridotte al minimo nel rispetto delle autonomie locali e dell'indipendenza economica, come tracciato dalla Costituzione USA.

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