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lunedì 3 marzo 2014

Il declino di Gazprom e la ricchezza dell'Ucraina: Shale Revolution

Ci dipingono l'Ucraina come un paese povero che sarebbe solo un peso, ma non è vero.
L'Ucraina è un paese ricco di risorse che vuole essere libero, dove sono già consolidati importanti interessi reciproci. Un paese che ha voglia e bisogno di Occidente. Risorse che una Russia statalista in crisi e incapace di competere vuole contenderci rischiando una guerra.

La verità sulla guerra in Ucraina in questo lungo articolo di analisi.


Il declino di Gazprom e la Ricchezza dell'Ucraina: Shale Revolution


- La crisi di Gazprom

Le motivazioni della guerra in Ucraina nel contesto della guerra del gas di cui parlavamo nell'articolo precedente, sono in realtà legate al destino di Gazprom, core del potere del Cremlino pro-Putin e alla ricchezza di risorse naturali dell'Ucraina falsamente spacciata come terra povera dalla propaganda Russa che ce la dipinge come un inutile peso.

Nel Febbraio 2013 Gazprom accusava notevoli perdite con le azioni scese dal valore di 300 a 100 rubli. Nell'epoca di champagne e caviale il leader della compagnia Alexei Miller, stretto alleato del Presidente Vladimir Putin, guidava una compagnia con il terzo più grande mercato globale per il valore di 360 miliardi di dollari. Nel 2007 prometteva di portarlo a 1000 miliardi di dollari. Diversi anni dopo, nonostante Gazprom sia ancora il principale produttore di gas del mondo e possegga il 15% delle riserve globali di gas naturale, tale mercato è sceso a 77 miliardi di dollari. E potrebbe crollare ancora di fronte una serie di battute d'arresto di cui si è resa protagonista nei mesi scorsi.




La ragione principale di questo crollo è dovuta alla rivoluzione dell'innovazione tecnologica Americana dello Shale Gas di cui abbiamo iniziato a parlare verso la fine dello scorso articolo sulla guerra del gas nel Caucaso e che ha permesso di rilasciare grandissime quantità di gas naturale dalle ricche riserve Americane portando ad un crollo verticale nei prezzi del gas USA. I prezzi sono scesi a tal punto che in alcune circostanze si sono dovuti persino rallentare o chiudere dei pozzi perché troppo economici.
L'agenzia internazionale dell'Energia stima che gli Stati Uniti diverranno i più grandi produttori mondiali di gas naturale entro il 2035.

Lo Shale Gas USA ha chiuso definitivamente il mercato Americano a qualunque tipo di prospettiva di crescita per Gazprom che ha annullato il previsto sviluppo del campo di estrazione Shtokman portando in breve al collasso del consorzio Shtokman Development AG, di cui faceva parte anche la Francese Total, e deviando carghi di gas naturale liquido made in USA ( LNG ) non necessari negli Stati Uniti verso l'esportazione in Europa attaccando e minando direttamente le posizioni di Gazprom e il suo principale mercato in Europa di cui circa la metà solo verso l'Ucraina.
Ciò ha portato l'Europa legata a Gazprom attraverso gasdotti di epoca sovietica, verso una crescente esitazione sui contratti tipici di Gazprom che legano il prezzo del gas all'andamento petrolifero. Ma sarebbe da aggiungere esitazione anche ai ricatti russi sulle quotazioni energetiche.





Nel 2012 Miller è stato costretto ad offrire miliardi di dollari in rimborsi e sconti ai compratori Europei e sempre in Febbraio 2012, la compagnia tedesca RWE ha vinto una causa di arbitraggio contro Gazprom per ribassare il prezzo collegato al petrolio, e ottenendo ulteriori concessioni su ribassi futuri del prezzo del gas.

Dopo tali vicende l'andamento di Gazprom per il 2013 era rivisto al ribasso del 10%, caratterizzando un secondo anno di declino.

I mercati finanziari valutavano Gazprom, la terza più grande compagnia globale per dividendi dopo ExxonMobil e Apple, di solo due volte i dividendi del 2012 di $38 milioni rendendola il più economico pacchetto azionario in un mercato Russo già a buon mercato.

Tuttavia gli investitori potrebbero forse perdonare questi bassi risultati se la compagnia riuscisse ad espandersi velocemente nel crescente mercato del gas liquido ( LNG ), mentre spinge al rialzo i prezzi domestici.
Il nostro obbiettivo è il controllo di circa il 15% del mercato globale del gas naturale liquefatto”, aveva promesso Miller alla conferenza annuale
Ma tali speranze si sono infrante sotto i pesanti colpi dei mesi scorsi.
Gazprom e l'egemonia di Putin, è il caso di dirlo, sono alla canna del gas.

Lo stesso Putin difatti segnalerà in Febbraio, la graduale fine del monopolio di Gazprom per le esportazioni di LNG aprendo quindi la strada ai rivali Novatek e Rosneft per la competizione sugli enormi mercati asiatici.

Stiamo offrendo un abbassamento delle restrizioni all'esportazione di gas naturale liquefatto” dirà Putin al forum dell'economia di St. Pietroburgo, casa natale sua e di Alexei Miller.

Putin ha anche detto che i monopolisti potranno alzare i prezzi solo in linea con l'inflazione, riducendo le speranze quindi di chi puntava a maggiori ritorni sul mercato domestico.

Nel 2013 Gazprom riceveva dalle commesse interne circa 114$ per 1000 metri cubi, poco più dei 201$ che riceva dalle esportazioni considerate anche le varie spese di trasporto ed export. E dopo essere sceso da oltre $300 puntando ai $400 degli anni precedenti. “Gli investitori stanno strutturalmente indebolendo Gazprom poiché non credono in cambiamenti significativi della compagnia”, ha detto Kingsmill Bond, chief strategist di Sberbank Investment Research a Mosca.

Dal punto di vista politico da quando Putin nel 2001 ha messo Alexei a capo di Gazprom, quest'ultima è divenuta uno strumento geopolitico nelle mani del Cremlino con il quale esercitare pressioni sull'Europa.
Il Cremlino ha deciso che Gazprom è una parte della geopolitica e sicurezza nazionale Russa, non una compagnia commerciale”, ha detto Chris Weafer, fondatore della Macro Advisory, una società di consulenza specializzata sulla Russia.

Stiamo tornando indietro ai giorni dell'era Sovietica, quando Gazprom era un ministero governativo. I mercati valutano Gazprom come fosse un ministero”.

L'uso di Gazprom come arma si è però rivelata una lama a doppio taglio avvelenando le relazioni con l'Ucraina, via di transito per la maggioranza del gas di Gazprom verso l'Europa dopo molte dispute sul prezzo del gas, che hanno portato ad un taglio del flusso di gas nel pieno inverni rigidi. In sostanza Mosca voleva compensare le perdite facendo pagare di più l'Ucraina e in parte l'Europa come ai tempi dell'epoca sovietica.

Successivamente Gazprom ha investito nello scorso anno miliardi di dollari per cercare di aprire nuove rotte di esportazioni per circoscrivere il suo vecchio vicino sovietico, il Nord Stream verso la Germania e il South Stream ancora da realizzare verso l'Italia.

Gli investitori temono che tali progetti non si ripagheranno mai.

Infine Gazprom ad inizio 2013 aveva fallito la sottoscrizione di un contratto di fornitura verso la Cina, il più grande mercato energetico del mondo, nonostante i primi accordi e sottoscrizioni fossero in atto da molto tempo sin dal 2006.

E la firma del contratto entro la fine dell'anno, può non essere lo stesso sufficiente a ravvivare l'appetito degli investitori che a lungo hanno criticato l'eccessiva spesa di Gazprom.

Questi mega progetti garantiranno una rapida crescita dei costi, mentre i guadagni futuri sono del tutto incerti”, ha detto Mikhail Korchemkin della società di consulenza East European Gas Analysis. 
Il governo Russo può solo biasimare se stesso per non aver fatto opportune riforme per migliorare l'economia Russa aprendo di più l'economia e liberalizzando il mercato come denunciato dall'opposizione politica Russa.



- La ricchezza dell' Ucraina

35 miliardi di dollari ha stimato la banca centrale Ucraina come necessari per scongiurare una crisi economia a cascata fatale all'economia del paese, tesi valida per contrastare la fuga di capitali indotta dalla svalutazione della moneta Ucraina in corso. E la verità è che li varrebbe tutti e questo lo sa anche mr. Putin.

Nell'articolo sulla guerra del gas abbiamo illustrato approfonditamente la questione strategica su cui Mosca ha imperniato la geopolitica degli ultimi anni intorno i gasdotti e di come sfrutta le tensioni etniche a proprio vantaggio. Rimandiamo qui per un'attenta lettura che contestualizza meglio il tutto:


L'Ucraina è spesso ricordata per i gasdotti che trasportano il gas Russo, ma si parla troppo poco delle risorse che possiede. Dalle grandi distese agricole che la rendono uno dei principali esportatori di grano del mondo, fornitore importante di grano anche della Cina, e non solo, a tal punto che la Cina ha comprato il 5% dei terreni agricoli Ucraini, alle riserve di idrocarburi. 

Basti pensare che l'attuale crisi Ucraina ha già fatto salire il prezzo globale del grano con impatti sulle nostre tavole. 

L'Ucraina è uno se non forse il principale produttore di ferro e acciaio d'Europa, ha riserve minerarie molto ricche e vicine le une alle altre. Importanti miniere di ferro sono nei press di Kryvyy Rih, Kremenchuk, Bilozerka, Mariupol e Kerch e sostengono la prolifera industria di ferro e acciaio Ucraino. Una delle più importanti produzioni di manganese al mondo si trova nei pressi di Nikopol, mentre estrazione di Carbone e Antracite sono raccolti nei pressi del bacino del Donets. Altri grandi riserve di carbone forniscono le centrali termiche. Invero le miniere di carbone in Ucraina sono le più profonde ed importanti d'Europa dove nel passato molti operai Ucraini hanno anche perso la vita per le liberazioni ed esplosioni di gas metano in profondità.

Possiede anche importanti riserve minerarie di titanio, bauxite, nefelina (una fonte di soda), alunite (fonte di potassio) e mercurio (cinabro, o solfuro di mercurio).

Attività estrattive di petrolio e gas sono presenti invece nella regione Transcarpazica sfruttata dai primi del XIX° secolo e nel Dnieper-Donets e in Crimea a partire dalla WWII. Le estrazioni di gas naturale sono arrivate ad un terzo dell'intera produzione dell'USSR negli anni '60 per poi declinare nel '75 sino ad estinguersi o quasi....

Si perchè invero l'Ucraina ha importanti riserve di Shale gas sfruttabili tramite le moderne tecniche Americane di Fracking. Di recente infatti già il governo di Yanukovic pressato persino lui dal governo Russo su Gazprom aveva cercato di rivolgersi altrove per l'afflusso di gas indispensabile per il comparto industriale a cominciare dal settore siderurgico, la produzione energetica e il riscaldamento domestico, arrivando a firmare con Shell e l'Americana Chevron un accordo dal valore di 10 miliardi di dollari l'uno per un totale di 20 miliardi. Ed è solo l'inizio. Titubante sino a pochi mesi fa su che posizione far prendere a quello che ad ogni modo era si un regime ma in trattative importanti con le potenze Europee e che stava cercando la via per l'indipendenza energetica da Mosca, ad un certo punto ha preso la brusca decisione di cacciare fuori gli Occidentali, rafforzare il regime e obbedire a Mosca. Evidentemente deve aver ricevuto un'offerta che non poteva rifiutare. A cui poi sono seguiti mesi di proteste di piazza  culminate poi nella repressione.

La Shell ha concessioni lungo il bacino di Lublin Polacco-Ucraino stimato da 10 a 15 volte il bacino del Texas, e che va dai 1400 ai 4000 miliardi di metri cubi di gas. 

La Chevron invece ha concessioni lungo la fascia Est nel bacino di Dniper, da 1340 miliardi di metri cubi. Con un iniziale investimento di 350 milioni di dollari circa e un totale di 10 miliardi per le infrastrutture, il governo Ucraino di Yanukovic stava già varando la costruzione di ampie strutture di trasporto commerciali sino ai giacimenti ad est stimando il raggiungimento della piena indipendenza energetica verso il 2020 con la possibilità anche di esportare il surplus per quella data. 

Alexei Miller ha per anni definito lo Shale Gas come un mito di breve durata, arrivando a dire che è come il mito del riscaldamento globale o dei biocarburanti. Un mito per il quale evidentemente è disposto a rischiare una guerra con la NATO.
Nella stessa zona vi è anche l'Italiana ENI che ha accumulato competenze in collaborazione con gli Americani della Barnett Shale in Texas nel 2010, il primo bacino al mondo ad essere sviluppato su larga scala per poi cominciare ad esplorare l'Ucraina nel 2011 prima ad Ovest e poi ad Est la ricca regione del Dniper-Donest dove vi è circa il 90% dell'attuale produzione Ucraina con circa 120 pozzi di petrolio e gas. 
Che qualcuno proponga ad ENI di veicolarlo tramite Gazprom facendo fuori Chevron ? Ci auguriamo che non si scada in una terribile e vergognosa caudicanza del governo Italiano, a mò di prostituta verso chi resterà se gli Americani o i Russi. Da anni auspichiamo piuttosto che come in Texas l'Italia anche altrove possa collaborare piuttosto con i nostri alleati occidentali. Ad esempio si potrebbe collaborare con gli Americani e con Chevron piuttosto.
 




L'Ucraina è una nazione quindi molto ricca per lungo tempo sfruttata duramente dal dominio Sovietico col revival Russo degli ultimi anni. Non c'è da meravigliarsi quindi che cerchi l'alleanza con l'Occidente la cui velleità economica, oltre che difesa dei diritti, potrebbe portare davvero ad un'esplosione industriale ed economica in Ucraina come mai conosciuta nella storia superando di gran lunga le Repubbliche Baltiche e divenendo una potenza industriale Europea di tutto rispetto a beneficio dell'intera Europa, ragione per la quale Mosca non vuole assolutamente. E ragione per cui pensa di strappare la parte Est del ricco bacino Donets. Una regione che peraltro storicamente non ricorda certo una così massiccia presenza di cittadini russi se non in tempi recenti dal 2001 ad oggi in un processo che a questo punto potremo definire di colonizzazione russa sul modello georgiano.






Con il crollo del prezzo del gas inoltre, i giacimenti di gas Ucraino unito alle esportazioni di LNG dagli USA e dal Nabucco renderanno possibile far scendere notevolmente il prezzo del gas anche in Europa svincolando allo stesso tempo l'Europa dalla morsa energetica Russa che accerchia ormai il continente. La riduzione notevole degli introiti di Gazprom, seppure non ne significhi la fine, potrebbe concretamente rappresentare la fine del potere consolidato da Putin e in nome di un'ascesa Russa di tipo sovietico esponendo lo stesso anche a possibili colpi di stato.

L'invasione della Russia in Ucraina è quindi invero una guerra all'Occidente secondo logiche da guerra fredda, niente di più, niente di meno.

L'Elite Russa in generale però dubitiamo altamente che approvi una nuova guerra fredda. Siamo amici dei russi, amano spendere soldi in Occidente e godersi la vita. E non a caso nelle ore precedenti è stato messo agli arresti anche il famoso blogger anti Putin e candidato a sindaco di Mosca Alexei Navalni dopo che un altro famoso finanziere in Russia Khodorkovsy era stato scarcerato durante i giochi invernali di Sochi alla fine di diversi anni di prigionia e poi esiliato.
Pochi giorni fa 200 manifestanti anti Putin sono stati arrestati a Mosca durante una protesta in sostegno di altri oppositori politici arrestati dal 2012 per aver organizzato proteste anti Putin. Mentre in questi giorni il Rublo già in declino, ha subito un crollo del 25% seguito ad un aumento del rischio default della Russia.

Putin fa anche una visita storica in Israele, al centro della quale manco a dirlo vi è l'offerta di vendita di gas russo dopo la diminuzione di vendita di gas dall'Egitto destabilizzato dal conflitto civile ed il cui governo è in trattativa con Mosca. Putin dice a Tel Aviv in pratica che l'Iran è cosa loro e che non avranno il nucleare parola di Russi. Basta che comprino il gas Russo... con una pistola nucleare puntata alla tempia.

Certo va osservata anche la scarsa politica estera dell'amministrazione Obama verso un paese e l'attuale Governo Egiziano piuttosto filo-Occidentale e anti fondamentalista letteralmente spinto nelle braccia di Mosca, ma tant'è scopo di Mosca è sfruttarne le tensioni. E neppure a dirlo aumentano nel frattempo le tensioni anche sul Sinai e la farnesina sconsiglia viaggi nelle zone turistiche incluso Sharm El Sheik.


- L'invasione Russa

Nel frattempo la Russia ha cominciato ad occupare la Crimea violando lo spazio aereo Ucraino e via più sbarcando e paracadutando sempre più uomini in quella che è una vera e propria roccaforte naturale nel Mar Nero cruciale anche per la difesa o l'attacco all'Ucraina, così come per la realizzazione di un hub e porto industriale per l'import/export di gas LNG e altre risorse del paese. 
Inizialmente Elicotteri d'assalto Russi MI 24 e MI 8 sono stati avvistati in Crimea seguiti poi da IL-76 da trasporto per le truppe. 2000 soldati a cui si sono aggiunti altri migliaia in poche ore per un totale di 15.000 soldati secondo le stime di Kiev. Torna lo spettro dell'invasione di Praga.

In precedenza forze militari filo-russe avevano già occupato posizioni strategiche in Crimea, incluso i due aeroporti. Prima ancora nell'articolo sulla guerra del gas avevamo ipotizzato la presenza di forze speciali russe già sul posto, probabilmente Spetsnaz. I recenti eventi testimonierebbero tale eventualità.

Secondo fonti di informazioni vicino all'intelligence Israeliana sarebbero stati paracadutati in giornata per la conquista degli aeroporti e altre postazioni strategiche.
Secondo Arsen Avakov ministro dell'interno del governo Ucraino, 2000 soldati russi hanno inizialmente cominciato ad invadere la Crimea. Fra essi andrebbero considerate anche le truppe paramilitari senza insegne che hanno presidiato il paese, truppe russe camuffate che provengono dalla base di Sebastopoli, 6000 sino a poco tempo fa secondo gli USA confermando movimentazioni militari russe in Crimea via mare.




L'uso di eserciti privi di contrassegni fissi identificativi, viola peraltro il diritto bellico internazionale, violando l'articolo I del Capitolo I della convenzione dell'Aja del 1899 sull'identificazione e qualifica dei corpi combattenti.

In base a tale convezione quindi le truppe prive di contrassegni sono solitamente identificate come spie o terroristi... il che invero dà al governo di Kiev la base legale per sparargli o quantomeno neutralizzarli e respingerli.

Questo lo sa bene anche la Russia, e probabilmente ci conta pure come atto provocatorio, ma sa anche che se le cose andassero male ufficialmente la Russia non sarebbe coinvolta, non in quella fase perlomeno cosa che non lascia presagire niente di buono.



In precedenza Kerry Segretario di Stato USA aveva detto in una lunga intervista che non avevano intenzione di intervenire in Ucraina, che bisogna rispettare l'integrità territoriale dell'Ucraina lasciando che il governo di transizione segua il percorso democratico per la formazione di un nuovo governo. Kerry ha anche aggiunto che non siamo in Rocky IV che la guerra fredda è finita e che possiamo risolvere insieme la situazione.


Nella giornata seguente a seguito degli ulteriori sviluppi il Pentagono ha riferito di monitorare attentamente massicce “esercitazioni” Russe con breve preavviso lungo il confine Occidentale Russo che hanno finito per allertare l'intero comando NATO in Europa e insieme a Kerry hanno ribadito di evitare comportamenti che potrebbero facilmente essere mal interpretati innescando dei conflitti e invitando tutti alla calma. Evidentemente non era riferito solo all'Ucraina.


Giustificare invasioni e annessioni con la scusa di flussi migratori propri, russi in questo caso, è una pratica molto pericolosa e intollerabile che ricorda sin troppo le politiche di Hitler. E' l'anticamera di un revival di guerre di espansioni territoriali degne del medioevo. E con un terzo in comodo che con la tipica pazienza orientale attende in riva al fiume il comportamento e l'atteggiamento della comunità internazionale verso questo tipo di cose.
Perchino ha difatti varato anch'essa in tempi recenti una legge che riconosce il diritto di difendere militarmente i propri cittadini all'estero ossia invadendo altre nazioni....

Per questa ragione la comunità internazionale non può tollerare l'annessione della Crimea e ancora meno quella dell'Est Ucraina, che oltretutto è una nazione geograficamente Europea. Chi sarà il prossimo ? La Svezia e la Norvegia ? La linea di demarcazione geografica è la stessa dell'Ucraina.... e poi ? Moldavia, Romania e Polonia ? A quando l'invasione della Germania ed europa dell'Ovest ? Non siamo nel 1940, e neppure nel 1950 0 1960. Siamo nel 2014, oggi l'Ucraina e poi il Venezuela finchè ad un certo punto la Cina smetterà di stare solo a guardare Taiwan, le Senkaku e il Sud Est Asiatico. Ribelli indipendentisti filo cinesi li chiameranno mentre cercheranno di staccare un pezzo dell'Australia del nord dal governo di Sidney......

http://edition.cnn.com/video/data/2.0/video/bestoftv/2014/03/01/exp-erin-panel-russia-inside-ukraine-crimea-region.cnn.html

La Russia è la nazione più estesa del mondo e non manca certo di risorse a dir poco abbondanti rispetto al numero della popolazione peraltro in declino, cosa che mina qualsivoglia pretesa di estensione territoriale incassando la dura e ferma condanna della comunità internazionale a cominciare dallo stesso Ban Ki Moon che invita la Russia a rispettare la legalità internazionale.
Sinceramente poi la Russia farebbe meglio a guardare a sud, invece che fare la guerra ad Ovest... li a sud c'è chi comincia a stare stretto mentre in Russia c'è un sacco di spazio con la popolazione in declino.

Nel frattempo una nave da guerra Russa per operazioni di intelligence è attraccata senza preavviso in missione segreta a Cuba. Il Cremlino aveva in queste ore manifestato l'intenzione improvvisa di aprire nuove basi militari russe in giro per il mondo. E' però probabile che tale nave abbia già dato sostegno e magari ne dia ancora, alla violenta repressione del governo comunista di Maduro erede di Chavez in Venezuela in corso sempre in questi giorni. E' di poche ore infatti la dichiarazione del ministro Lavrov di sostegno alla dittatura comunista Venezuelana. Il Venezuela è una di quelle nazioni dove la Russia aveva fatto volare bombardieri strategici nucleari diversi mesi fa ed è probabile che vogliano usarla come base strategica nucleare russa come Cuba piazzando armi nucleari di fronte agli Stati Uniti. Il Venezuela è inoltre un importante paese produttore di petrolio e naturalmente gas naturale...

Di queste ore infatti la comunicazione da parte di Mosca di aprire nuove basi strategiche in varie parti del mondo in pieno stile guerra fredda. Lo ha annunciato il ministro della difesa russo Serghiei Shoigu, parlando di Paesi come Cuba, Venezuela, Nicaragua, Seychelles, Singapore e Vietnam.


Il presidente degli Stati Uniti Obama ha successivamente parlato in diretta dalla Casa Bianca, questa la sintesi dell'intervento:

Il popolo Ucraino deve avere l'opportunità di determinare il proprio futuro dando stabilità al proprio paese e nuove elezioni in primavera.

Putin sa che può far parte dello sforzo europeo per pacificare l'Ucraina. Ma ora siamo molto preoccupati dei movimenti militari all'interno dell'Ucraina.

Ci sono molti rapporti con l'Ucraina dalla Russia. Ma l'intromissione militare è gravemente destabilizzante e grave violazione della sovranità dell'Ucraina.

Gli USA saranno al fianco della comunità internazionale nell'esplicare conseguenze sulla vicenda.

Gli USA sostengono gli sforzi del governo di Kiev per risolvere la situazione verso le elezioni. Continueremo a comunicare con i nostri alleati Europei, parleremo con i Russi e informeremo la Stampa.”



E mentre in Italia liberali vari della Domenica sono completamente allo sbando insieme a tutta la destra italiana, la destra Americana nel frattempo si compatta duramente contro le nuove politiche da guerra fredda della Russia minacciando gravi sanzioni e l'espulsione dalle organizzazioni internazionali. McCain che da tempo è piuttosto accorto sulle nuove strategie da guerra fredda di Russia e Cina commenta così “Sono profondamente preoccupato che la presenza russa in Ucraina possa espandersi se il presidente non dovesse agire in modo concreto e definire meglio le conseguenze di cui ha parlato due giorni fa".

A cui fa eco il senatore Repubblicano della Florida Marc Rubio:

Tutti i negoziati con Mosca su qualsiasi questione estranea a questa crisi, compreso il commercio e altri temi, devono essere immediatamente sospesi

Ted Cruz Repubblicano del Texas e molto vicino ai movimenti Tea Party ammonisce duramente la Russia chiedendo che sia immediatamente espulsa dal G8 la cui appartenenza dovrebbe essere riservata a nazioni che “possono contribuire ad un ordine civile”. “E se i russi persistono con questa azione aggressiva - aggiunge Cruz - dobbiamo esaminare misure ulteriori, come la sospensione dall'Organizzazione mondiale del commercio ( WTO ) e anche dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite”





















6 commenti:

  1. un po di cose che non avete detto
    1 i russi si preparano a fare l embargo sui prosciutti italiani e sui maiali tedeschi ;quindi i maial tedeschi finiranno in italia
    2 la crimea fu fino al 1954 della russoa ed è stata da krushov all ucrina
    3 la maggior parte della popolazione della crimea è russofona
    4 ci furono accordi fatti tra ue e russia non rispettati dall ue nel 2014
    5 putin sta facendo l unione euroasiatica
    6 ce un articolo nella carta dei diritti umani che parla dell autoderminazione dei popoli e il popolo della crimea indira un referedum perfettamente lagale il 18 marzo

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  2. L'articolo scritto si occupa della questione dal punto di vista geoeconomico e geopolitico. Le tematiche da lei sollevate sono ininfluenti rispetto i dati e i fatti analizzati. Possono essere utili al massimo a rafforzare la comprensione di certe questioni, ma non cambia niente rispetto i mutamenti e le dinamiche geoeconomiche e geostrategiche in corso.

    Premesso ciò le rispondo sinteticamente

    1) Il nostro principale partner commerciale è l'America, insieme alla Germania e la Francia a cui fanno seguito altre nazioni Europee come gli UK e la Svizzera e anche il Giappone, noncerto la Russia che è un partner decisamente minoritario, dove del resto la povertà è più diffusa di quanto non si voglia dire. Fatta salva la parte più ricca dei russi e che generalmente viene anche in Italia e in Occidente direttamente a spendere i propri soldi.

    2) La Crimea fu invasa brutalmente dalla Russia di Stalin anche se ne faceva già parte dal 18° secolo dalla Guerra di Crimea, sino a quando il successore Krusciov si la restituì all'Ucraina. Da allora sino alla caduta dell'URSS era Ucraina. Nel 1992 con la dissoluzione dell'URSS decisero di restare Ucraini con un Referendum. In conclusione possiamo dire che la Crimea sono 62 anni che è Ucraina, quella moderna 22 anni. Decisamente terra Ucraina. Mi permetta ad ogni modo di osservare anche se sfocia dalla tematica dell'articolo, che invero in Ucraina moderna non c'è nessuna tensione o divisione razziale, linguistica ecc. al contrario di certa propaganda. Basti pensare anche solo al fatto che tutti gli Ucraini sono generalmente bilingua come naturale.

    3) Il fatto che in Crimea parlino Russo non significa che siano secessionisti o che questo debba generare divisioni di chissà quale tipo il che è peraltro un concetto un po' razzista oltre che pretenzioso. Allora l'Italia dovrebbe invadere il Canton Ticino o la Corsica ? Invadiamo Chicago ?

    4) Il Russo è conosciuto e parlato in tutta l'Ucraina come in Europa si parla l'inglese. Molti russofoni anche di Crimea, di Odessa e dell'Est smentiscono infatti tale propaganda.

    5) Non so di quali accordi parla di preciso, ma se allude agli accordi fatti fra NATO e Russi ai tempi di Eltsin nei primi anni '90 è il governo Putin che non li sta rispettando. Essi prevedevano infatti il disarmo delle testate nucleari Ucraine in cambio della garanzia e protezione dell'integrità territoriale dell'Ucraina.
    6) Il Referendum in Crimea sotto dittatura militare in questo momento, purtroppo sarà molto probabilmente una farsa. Basti pensare alla censura dell'opinione pubblica con tanto di intimidazioni da parte di milizie estremiste che portano via la gente dai giornalisti ricordando i tempi oscuri del Nazismo e del Sovietismo, al rifiuto di far entrare osservatori internazionali ONU/OSCE, al rifiuto di utilizzo degli elenchi elettorali, alla censura e intimidazione verso la stampa e agli assalti nei confronti dei manifestanti pacifici cittadini normali di Crimea pro Ucraina. Forse dovremo tornarci su tali tematiche per fornire un ulteriore punto di vista della vicenda.


    Ad ogni modo ripeto che quale che sia l'opinione nei riguardi di queste questioni, non hanno a che vedere con le motivazione geopolitiche analizzate nell'articolo ma denunciano semmai le modalità adotte dall'uno o dall'altro blocco nell'affrontare tali questioni geopolitiche.

    Ad esempio si potrebbe parlare anche della cattiva scelta politica fatta dal blocco UE rispetto gli USA che invece avevano migliori idee per rappresentare le decine di migliaia di giovani studenti Ucraini accorsi a Piazza Maidan da tutta la nazione al grido di Libertà e Democrazia. E anzi a dire il vero l'abbiamo fatto in uno degli articoli precedenti che parla del caso della Nuland, sottosegretario di stato USA che criticava giustamente la UE. Tutto questo però ripeto non cambia la geopolitica qui analizzata alla base del conflitto Ucraino, né tantomeno la voglia di libertà e pace di milioni di Ucraini da Nord, Sud, Est, Ovest.

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    1. il mio grande rispetto per le persone preparate cosi a saper rispondere , la verità che la conoscono pochi , .....putin non riuscirà mai e mai entrare in Ucraina !!! non si arriverà mai il suo sogno di averci come schiavi che ha in russia...noi siamo un popolo libero , e saremo cosi per sempre !!!!

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  3. Dove sponsorizza una guerra l`America, il fallimento e` sicuro. Guardate la sua storia L`Ukraina deve fare il lavoro sporco che vorrebbero ma non possono fare l`americani, direttamente, L`Ukraina `era uno stato indipendente, governato da un partito eletto dal popolo. Il rapporto di amicizia e interscambio dava fastidio agli americani. Sempre loro USA organizzano una rivolta per defenestrare un governo eletto dal popolo. Ci sono riusciti. Gli Ukraini si sono illusi, non hanno capito cosi` facendo diventeranno, un`altra Nazione serva degli Americani come lo e` L`Europa. L`America non ha amici ha solo interessi, dove sono hanno distribuito al mondo, disruzione, fame e morte. L`Ukraina noin ha capito un C@22@ di niente

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    2. Si questa è esattamente l'impostazione della propaganda antioccidentale e ormai in modo piuttosto evidente di Putin.

      Personalmente credo che l'articolo possa invitare a riflettere su molte di queste questioni, e verso il quale rimando per i dovuti approfondimenti, per quanto l'articolo si occupa prettamente dei mutamenti geoeconomici e geopolitici in corso.
      Rimando nel merito anche alla risposta data nel precedente commento.

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