Debito Pubblico Italiano

Translate

giovedì 16 febbraio 2012

Export Italia 2011: la Troika bara come l'URSS



Leggevo oggi commenti che decantavano gli ottimi risultati sull'export Italiano in netta ripresa.....
Peccato che l'Istat per il conteggio dell'export italiano nel 2011 ha sostituito i vecchi valori medi unitari all'export con i prezzi all'esportazione.
Il che significa che non contano più secondo una distribuzione statistica che tenga presente il volume complessivo medio di export di tutte le aziende italiane, ma il valore assoluto di riferimento in Euro dell'export.
Detta in poche parole, potrebbe essere anche una sola azienda di 1000 operai a guadagnare tutto questo con l'export, per il nuovo metodo statistico sarebbe una cosa ottima, per quello vecchio ovviamente no.........

L'articolo di Dicembre del Sole24ore decanta infatti l'ottimo risultato per i dati sull'export italiano, dopo aver finalmente cambiano questi arcaici valori.... si antediluviani e chissà perché li hanno cambiati in piena crisi economica con la nazione sull'orlo del default !?
Sarà che Monti viene suo malgrado dalla Troika UE che un po' come l'URSS ci ha abituato a questi giochetti statistici mentre la nazione sprofondava verso il baratro ?
Eppure solo il mese precedente, lo stesso Sole24ore forniva una dettagliata analisi statistica sul crollo dell'export in Italia che vede il settore dei beni strumentali ( manifatturiero ) in recessione di ben -21,8%. In altre parole anche le nuove serie “truccate” dell'Istat confermano che l'industria generica è al collasso. E non vediamo del resto come potrebbe essere diverso con le massive delocalizzazioni e outsourcing aggravate enormemente dalla concorrenza sleale, per non parlare del crollo della domanda a fronte dei sostegni più o meno di stato che hanno portato sovrapproduzione e innalzamento del debito privato delle imprese balzato dal 60% al 100%.

Quei pochi miglioramenti che ci sono derivano essenzialmente dalla svalutazione dell'Euro che è quello di cui abbiamo un disperato bisogno come la Grecia del resto... La sola industria del lusso che ha visto aumentare la domanda e l'export, e del turismo  che però è da riformare in quanto poco competitivi e troppo costosi, si veda invece la Francia, riuscirà ad assorbire l'intera manodopera ? E nel frattempo gli operai del settore metalmeccanico e manifatturiero, settori a forte orientamento dell'Italia, che fine faranno ? E che fine faranno le loro imprese ? E le miriadi di PMI che ne costituiscono l'indotto ?

E infatti di oggi la notizia che l'Italia entra ufficialmente in recessione tecnica... anzi a dire il vero a guardare i dati reali e non valori artefatti, il nord Italia più ricco entra in recessione tecnica, perché il resto del paese è alla fame.
Ci chiediamo meno male che lo sapevano, che era previsto... “stupisce poi lo stupore” di Passera ( ministro dello sviluppo ) che si chiede come sia possibile... forse per queste ragioni:


E infatti vediamo cosa porti l'aumento di pressione fiscale e la mancanza di una politica decisa in termini di liberalizzazioni, nonché la mancanza di sviluppo di un programma concreto e sostenibile per il successivo calo delle tasse.
E che calo delle tasse... !! Il governo annuncia che dalla lotta all'evasione sarà detratto l'Irpef. Una parte di questi fondi, 10 miliardi di euro ( senza contare gli aumenti della pressione fiscale ), saranno sottratti agli sconti fiscali per poi restituirli sotto forma di sconto IRPEF. In altre parole le tasse escono dalla porta e rientrano dalla finestra, un bel gioco di prestigio non c'è che dire.

Ci chiediamo come questo possa davvero dare fiducia agli investitori. Le carte sono scoperte signori, la BCE sta emettendo moneta, la dà alle banche ed esse poi acquistano debito visto che la BCE non può darla direttamente agli stati per statuto. Per evitare l'inflazione serve l'oro italiano che però ci serve per darlo in garanzia sul debito o per emettere una moneta italiana stabile... Essenzialmente è probabilmente questo il motivo per cui Draghi è alla BCE ossia per usare l'oro italiano su cui la Germania da tempo ha messo gli occhi e con esso comprare il debito italiano dalla Germania tramite il fondo del MES e/o dell'ESFS, un pericolo di cui avevamo già parlato in passato. Senza contare la penetrazione cinese nell'economia Europea a cominciare dalle esportazioni, impianto di aziende cinesi, e acquisto del debito dell'Eurozona che ovviamente non sarà a gratis...

Questo fa ridurre lo Spread per mero effetto tecnico, che però è lì nuovamente a risalire da un momento all'altro, con gli investitori pronti a scappare a gambe levate dall'Eurozona a meno che appunto USA o Cina intervengano nel debito Europeo. Ecco perché la volatilità in Europa è estrema e molto altalenante, del resto e come il sottoscritto denunciava già 3 anni fa fra altisonanti dichiarazione in merito la solidità dell'euro, invero l'Eurozona è fragile e piena di debiti.
Né la vendita del patrimonio immobiliare Italiano, per quanto ci riguarda, risolve niente di per sé. Prima di tutto perché dovrebbero esserci dei compratori, potenzialmente ci sarebbero poichè c'è grande interesse nel mondo verso l'Italia, ma il mercato immobiliare, e non solo, Italiano è nettamente in contrazione, poiché la gente non compra più case e le aziende chiudono e con la fuga dei capitali e degli investimenti il crack immobiliare è alle porte anche in Italia, tanto più se una massa così grande di immobili viene immessa su un mercato in contrazione; in seconda analisi non serve fare cassa senza risolvere gli squilibri strutturali o i problemi torneranno con la differenza che per allora non avremo più niente da vendere.

Del resto la gallina dalle uova d'oro dell'emissione di moneta sta ingrassando le banche piene di debiti e investimenti sbagliati e uccidendo la cittadinanza in piena recessione. Perché ?
Perché quella che dovrebbe essere un'azione transitoria per dare respiro e agire in concreto sugli squilibri strutturali, sta diventando come l'assuefazione ad una droga. Attenti che stiamo andando in overdose....! Ci sono già i primi segnali: vedi Grecia e Portogallo.


Links:





Nessun commento:

Posta un commento