Debito Pubblico Italiano

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venerdì 17 luglio 2009

Le origini della crisi economica e la mitologia sulla mancanza di regole nella finanza e nell'economia..

Quest'intervento spettacolare di Ron Paul conferma quanto anche io nel mio piccolo, ma anche altri molti ben più noti, diciamo da tempo e anche in questo caso imparando dalla Scuola Economica Austriaca e per quanto mi riguarda anche dall'osservazione e dal buon senso che ne è alla base.

Da tempo dico sempre che nel mondo attualmente non c'è libero mercato, perchè non può esserci libero mercato quando si privileggiano oligarchie siano esse istituti immobiliari come Freddie e Fannie, siano oligarchie delle agenzie di rating "ufficiali" con tutte le conseguenze che ne derivano nelle turbative dei mercati, si pensi che davano AAA+ Leheman Brother o Parmalat poco prima dei famosi crack ( probabilmente più o meno pagati per dare quei rating ), siano sbilanciamenti verso mercati di concorrenza sleale come in asia.

Edit: Il post Bretton Woods e il WTO hanno gradualmente ucciso il libero mercato per varie motivazioni. End Edit. Ron Paul ha dannatamente ragione, noi non siamo nel capitalismo di libero mercato, ma nel corporativismo, inflazionismo, Big Governement ossia eccesso di interventi governativi nel mercato e nella finanza e tutto questo, per altro tipica tradizione del socialismo Europeo dell'epoca Clinton-Prodi quando crearono l'Unione Europea, la allargarano in modo vergognoso inglobando le nuove colonie dell'Est con tutte le conseguenze del caso, creando il mostro del WTO e mettendoci dentro Cina e India, beh tutto questo NON è Capitalismo di libero mercato.
Consiglio anche in questo caso cosa Tremonti scriveva quasi 5 anni fa... ( "Rischi Fatali" di Giulio Tremont, Oscar Mondadori edizioni )

La crisi non ha origine nella mancanza di regole, certo alcune regolamentazioni andrebbero implementate, come un deciso freno alle speculazioni dei mercati telematici sulle risorse energetiche, della serie come sempre dico che se vuoi comprare un milione di barili devi portarteli a casa, ma di fondo la crisi non nasce da lì, non ancora perlomeno. La nostra "piccola" CONSOB ha un regolamento molto dettagliato e complesso:
http://www.consob.it/main/regolamentazione/index.html

per non parlare poi dei mercati finanziari internazionali che stanno a New York e che con la Federal Reserve costituiscono gli organismi finanziari più regolamentati e controllati del mondo:
http://www.nyse.com/regulation/1089235621148.html

La crisi quindi non nasce certo dalla mancanza di regole, ma bensì dalla cessazione del libero mercato favorendo oligarchie e squilibri economici che de facto uccidono il libero mercato a favore del corporativismo di tali oligarchie.
L'Europa in questo è ancora più minata. Il Keynesianismo domina da tempo l'Europa continentale da più tempo degli USA purtroppo, anche se oramai ha contagiato il mondo con i disastri economici che vediamo.

Negli anni '70 Nixon sganciò il dollaro dalla convertibilità e quotazione in oro e di li a poco sopraggiunse una crisi economica mondiale che tutti coloro che l'hanno vissuta ben ricordano.....
Per altro non sono anti-Nixon, anzi tutt'altro, ma questa decisione sulla base di errati consigli e pressione di economisti Keynesiani, e direi anche lobby bancarie, beh ha portato oggi il mondo al disastro.
Detto questo la Federal Reserve può sempre cmq contare su Fort Knox.
C'è anche da dire che Nixon sì sganciò il dollaro dall'oro ma per legarlo sempre di più all'oro nero concretizzando la nascita del petroldollaro. Il dollaro quindi non era più scambiato in oro ma petrolio per cui questa critica sulla politica finanziaria di Nixon in parte va decisamente rivista. Tenendo presente nel quadro geopolitico mondiale il ruolo della superpotenza emergente della Persia dello Shah e il suo cammino verso un sempre maggiore ammodernamento e democratizzazione contemporanea della nazione, il quadro diventa più chiaro. Lo Shah di Persia stava realizzando la più grande industria petrolifera estrattiva del mondo con lo scopo di primeggiare in quel settore fornendo petrolio a basso costo.

Per la Persia era il massimo e anche per noi a dire il vero, ma all'epoca non fu capito dai suoi concittadini e il paese fu scosso dal terrorismo feroce e sanguinario del criminale Komeini , fra l'altro rilasciato dalla carceri dello Shah come segno di pace, e alla Russia che teneva a tenere i prezzi alti e controllare le risorse petrolifere mondiali ieri come oggi Komeini andava bene. C'è da dire che a questo punto Nixon non c'era, al suo posto c'era il democratico Carter che pensò di prendersi l'Iraq di Saddam Hussein al posto dell'Iran....... i disastri della politica democratica di Carter li paghiamo ancora dopo 30 anni. Fra essi il terrorismo internazionale di matrice islamica che l'Iran Persiano teneva decisamente a bada da secoli... e che farebbe ancora volentieri una volta rovesciato il regime e la dittatura dei Mullah.


E noi ? L'Euro nasce completamente come moneta a debito, ossia il suo valore non esiste, siamo noi che glielo diamo e il debito relativo è scaricato su di noi che con il nostro lavoro diamo valore a quel denaro, perchè la BCE non ne garantisce il valore in alcun modo...., e per giunta si fanno pure pagare profumatamente per questo....

Sapete il valore monetario dell'Euro in pratica non è retto da nulla. Vi siete mai chiesti quanto vale un'euro ??
E' una domanda che dovremo farci più spesso. Quanto vale 1 euro ? Vale 1 grammo d'oro ? Vale una gomma da masticare ? Vale un quarto d'ora ora di lavoro ?
In realtà non c'è un riferimento di base. Quando peso i pomodori dal fruttivendolo quei pomodori "valgono" tot grammi e in base a questo ne determino il valore monetario. Ma quanto "pesa" un'euro ?? Non lo sappiamo, ognuno usa le sue "bilance", ossia il proprio lavoro, e gli dà il valore che "sente" di dovergli dare. Il risultato ? Inflazione spaventosa già di suo, a cui si aggiunge l'inflazione generata dall'emissione continua di moneta a debito, ossia un aumento sproporzionato del Volume Monetario.
Questo cosa significa ? Pensiamo all'isola deserta, se non c'è niente e nessuno a dargli valore, tutta quella moneta è carta straccia.
Allo stesso modo, l'eccesso di Volume Monetario genera ulteriore inflazione ossia la perdita di valore della moneta. Si capisce anche un pò dal semplice concetto del rapporto fra domanda/offerta che come tutto in economia, tocca anche l'economia monetaria.

Quindi che cosa fanno gli istituti bancari europei come quello centrale della BCE per ridurre l'inflazione che loro stessi generano continuamente in modo massiccio ??
Ovviamente devono ridurre il Volume Monetario e lo fanno facendo pressioni sui governi affinchè blocchino i salari e talvolta anche ritardino le pensioni di modo che si riduca la moneta circolante. Poco importa se in tutto questo salta l'intero sistema economico a spese di gran parte dei cittadini.... perchè ovviamente se circola meno denaro, ci sono meno scambi economici, ma per una banca inflazionista che emette moneta a debito "va bene così". Va bene almeno finchè il tutto non gli si ritorce contro come la Bank of America e altri istituti di credito...
Qui non si vuole negare alle banche centrali il loro ruolo, ma solo ridefinirlo e dare si in questo caso delle regole nuove o meglio vecchie, al sistema bancario centrale.

Ma non solo nell'ambito di tale politica monetario inflazionista in altre parole ultra-Keynesiana per quanto riguarda l'Europa, il valore monetario è tenuto su in modo artificioso e non realmente corrispondente all'economia di mercato.
Cosa significa questo ? Quando noi esportiamo un prodotto all'estero, per poterlo comprare tale persona, società o nazione dovrà acquistare la nostra moneta per poter effettuare la transazione. E quindi questo fatto costituirà un aumento della domanda della nostra moneta, per esempio l'Euro o la Lira.
Nel momento in cui aumenta la domanda della nostra moneta, in virtù del rapporto fra domanda/offerta, il valore monetario aumenta. Viceversa se noi vendiamo la nostra moneta per acquistare quella estera per comprare all'estero, il valore della nostra moneta scende.

Sarà forse anche per questo che nazioni Europee o meglio i governi di alcune nazioni europee fortemente pro-euro fra cui il governo francese di Chirac facendo leva sulle estrazioni in loco della Shell in Iraq e relativi contrarri di privilegio e la Germania di Shroeder in cui risiede la BCE, stavano prendendo accordi con l'OPEC primo fra tutti Saddam Hussein per legare l'euro al petrolio.
Inutile dire quanto dannoso sarebbe stato per il nostro mercato. Se la nostra industria già soffre questo euro figuriamoci un euro petrolifero mondiale che ne avrebbe fatto schizzare su il valore. Senza contare che il mondo libero che gli USA ci hanno garantito nell'ultimo secolo sarebbe messo pericolosamente in discussione come già il sovietismo Europeo minaccia all'orizzonte.
C'è da dire che una delle cose che fa l'OPEC ultimamente è quotare in Euro anche se scambia in dollari, va da sè come questo mandi un pò in tilt tutto il sistema, specialmente l'economia Americana, ma anche la nostra con elevati prezzi sul petrolio. Riassumendo si configura uno scenario di guerra economica fra M.O., UE e USA con Cina e Russia che ci mettono pure il loro in mezzo.

Ora attualmente a livello mondiale l'intera filiera produttiva industriale di massa è spostata in Cina con tutte le conseguenze di concorrenza sleale e squilibri economici che vediamo. La prima di queste conseguenze che tocchiamo con mano e di cui abbiamo già parlato è la progressiva riduzione di occupazione e la perdita di posti di lavoro in quanto la produzione è sempre più delocalizzata o meglio non produciamo proprio più niente e importiamo dall'estero quasi tutto quello che abbiamo ossia dalla Cina. E' naturale che in questo processo non si perdono solo posti di lavoro potenziali, ma ci sono sempre più aziende che chiudono e licenziamenti di massa con tutte le relative conseguenze.
Oggi la Cina che dipende fortemente quindi dalle commesse estere, dice nel recente G8+G5 all'Aquila che, e francamente come dargli torto, non vuole più dipendere dall'estero e punta a sviluppare un proprio mercato interno, che attualmente non ha così forte, ma che avrà visto che laureano pure del resto circa un milione di ingegneri l'anno.......

All'interno di tutto questo scenario e di questi meccanismi della finanza e del mercato viene da chiedersi come mai nonostante il crollo vertiginoso dell'ultimo decennio della produzione ed esportazione Europea, come mai l'Euro vale così tanto rispetto al dollaro ?? O ancora di più rispetto allo Yuan Cinese ??
Diciamo che attualmente la valuta internazionale è il dollaro e la Cina commercia fondamentalmente in dollari, avendo del resto investito molto in obbligazioni USA in dollari hanno tutto l'interesse nel sostenerlo. Da una parte si lega la Cina, dall'altra però con tali debiti si genera una pericolosa situazione conflittuale visto che dopotutto la Cina è una nazione geopoliticamente "ostile".
Ma allora ancora di più mi chiedo come è possibile che l'Euro valga di più visto che le nostre esportazioni sono colate a picco rispetto a quelle Cinesi perlomeno ??
Questo non significa che non abbiamo anche delle importanti realtà internazionali, penso al campo della moda essenzialmente, ma esse sono solo una frazione del PIL, colato a picco anch'esso ultimamente, ma che sopratutto cmq alla fine non rispecchiano l'intera economia nazionale tradizionalmente di forte tipologia metalmeccanica e operaia e che certamente per quanto è bene diversificare non lo si può fare da un giorno all'altro per qualcosa come circa 20-30 milioni di lavoratori Italiani.
Anche per questo servirà un serio piano di sviluppo nazionale che parta da un'efficente sistema di istruzione della scuola superiore e universitaria con lo sviluppo maggiore di preparazione professionale tipo college.

Tornando al discorso monetario quindi come è possible che l'Euro valga così tanto ? ovviamente con la speculazione monetaria sull'Euro. Ossia oltre alla riduzione della moneta circolante per aumentare il valore si investono in modo puramente speculativo enormi flussi finanziari per comprare Euro, così anche se non servono a niente.

Buona parte di questi flussi li abbiamo visti venire dal mondo arabo che sono entrati sempre più nelle nostre società e banche, in parte dal mondo Russo in parte da quello Cinese.
Ossia il valore effettivo dell'Euro sul mercato mondiale è carta straccia, gonfiata artificiosamente da un enorme bolla speculativa di tipo monetario.

Inutile dire che in nazioni come l'Italia e la Grecia ma non solo, anche la Spagna e addirittua almeno in parte la Francia per quanto assai più potente e sviluppata di noi, una moneta così alta erode sempre di più la nostra economia interna, minando e uccidendo sempre di più le nostre già deboli esportazioni in quanto i nostri prodotti risulteranno sempre più costosi rispetto altre produzioni. E difatti l'estate scorsa l'Euro ha toccato picchi di 1.5 sul dollaro mettendo in dura crisi l'intero comparto delle nazioni europee che in massa chiesero alla BCE di ridurre i tassi e adoperarsi per abbassare il cambio euro-dollaro.

Questo in conclusione significa che l'Eurozona è estremamente debole e compromessa, le regole di BASILEA2 sono piuttosto scandalose in diverse questioni, fra tutte la decisamente bassa riserva frazionaria che espone pericolosamente il sistema bancario e finanziario Europeo in genere alle fluttuazioni economiche, rendendolo estremamente vulnerabile già di per sè.
In altre parole rischiamo l'Eurocrack con uno dei tonfi più grandi della storia e nel 2010 non si riprenderà proprio nulla in quanto le aziende continuano ad andare in Cina e nelle colonie Europee dell'Est... a meno di venderci ai regime di Pechino ed essere colonizzati dai cinesi che sempre nel recente G8 ne hanno mostrate tutte le intenzioni portando qualche centinaio di grandi imprenditori cinesi...

La crisi è strutturale e Il problema è politico ovviamente che deve dare una linea guida su questo fenomeno, linea al momento assente e che si acutizzerà non appena terminerà l'ondata dei flussi finanziari immessi dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. E' un'emorragia economica verso la Cina e tornerà con tutti gli interessi a chiederci il conto. Del resto il comunismo è sempre stato piuttosto centralista e statalista ossia divoratore di risorse dal territorio verso il centralismo dello stato e della capitale o delle principali città. In ambito globale la Cina che divora le risorse del resto del mondo..
Alcuni diranno ma le superpotenze fanno questo... non è vero. Gli USA si prendevano risorse, sì ma ne davano anche, creando dei fruttuosi scambi commerciali nel libero mercato che nel passato ci ha permesso di crescere insieme come popoli liberi.

Il protezionismo moderato, che tenga conto e torni a fare politica economica sull'equilibro dei flussi di import/export, è la parole d'ordine che le nazioni dovrebbero prendere con urgenza per uscire dalla crisi prima che sopraggiunga nuovamente in modo violento come ovvio quando si tiene su in modo improprio qualcosa che tende a precipitare... si pensi allo stallo di un aereo, e a quel punto si rischi una destabilizzazione mondiale senza precedenti e aggravata dalla crisi energetica che si prospera all'orizzonte, che possiamo affrontare ma che renderà più difficile fare un'economia fortemente compromessa.

Il meglio che ci troveremo a sperimentare se le cose andranno avanti così, sarà un'uscita violenta
di alcune nazioni dall'unione Europea e ancora di più dalla moneta dell'Euro in quanto e penso ad esempio all'Italia, moneta troppo forte per la nostra economia e che non ha un corrispettivo economico che la giustifica ( export troppo basso ).
Cosa invece che non sta facendo la FED con il dollaro ribassando e lasciando ribassare sempre di più visto che le esportazione negli ultimi dieci anni sono diminuite notevolmente perchè tutto è in Cina, ma quantomeno hanno cercato di tamponare stimolando come possiamo vedere gli investimenti negli USA che in questo periodo stanno crescendo considerevolmente causa cambio molto favorevole e mercato sempre accativante.

Da noi invece il costo esorbitante di decine di milioni di Euro al giorno che paghiamo a Brussels per restare nell'Euro e nell'UE sta ulteriormente massacrando la nostra economia, industria e mercati.

La via di uscita per l'Italia da adottare con urgenza è l'uscita dall'Euro, per adottare una moneta di valore decisamente più basso, non troppo, ma quanto basta per incentivare investimenti nel nostro paese. Personalmente è bello comprare dagli USA a poco prezzo, ma alla fine lede la nostra economia un euro così alto. E' ancora più bello magari comprare a poco prezzo in Cina, messo che siano prodotti buoni..., ma è ancora peggio perchè dalla Cina non ci viene praticamente nulla eccetto qualcosa che cmq non incide significativamente sulla nostra economia., e il cui dumping ha messo in ginocchio la nostra industria ed economia.
Potrebbero investire da noi come sono intenzionati a fare i Cinesi o i Russi, ma dipendere poi dalla sfera di influenza del regime comunista cinese o delle oligarchie russe è qualcosa che francamente dovremo evitare il più possibile come la peste.

Ecco perchè ribadisco che sostenere gli USA significa sostenerci nel difendere la Libertà e la democrazia nel mondo.
Io penso che sia questione di mesi prima che una delle nazioni Europee rischi un crack e/o cmq l'uscita violenta dall'Euro. Farlo per scelte sarebbe ancora più auspicabile. L'UE pensa solo ai suoi interessi e quello delle proprie oligarchie, dispendiando il nostro denaro per comprare i favori di certi politici. Non tutti sono così e disposti alla corruzione e molte cose stanno già ora cambiando nell'emiciclo di Strasburgo che darà sonora battaglia contro l'UE.

3 commenti:

  1. E' incredibile come tu sia giunto alla conclusione, condivisibile, di uscita dall'Euro pervenedoci però attraverso una serie di concetti confusi e sbagliati. Innazitutto l'Euro si sostiene perchè la bilancia dei pagamenti UE, grazie soprattutto alle esportazioni tedesche, è leggermente positiva a differenza di quella USA travolta dalla voragine del debito estero.
    L'intenzione di Chirac e Schroeder di pagare il petrolio ai produttori direttamente in Euro fu un tentativo di consolidamento a livello planetario, in diretta competizione con il dollaro, finalizzato a potenziarne l'uso nelle riserve valutarie bancarie mondiali. Purtroppo i cari americani hanno sistemato la questione, per loro economicamente molto pericolosa, secondo consuetudine. Hanno accoppato il buon Saddam, armato e protetto solo 15 anni prima, invaso l'Iraq annullando tutti i contratti energetici preesistenti di Francia e Germania e distrutto mediaticamente i due vecchi leaders europei, favorendone la sostituzione con Sarkozi e Merkel, entrambi di origine ebraica, molto più collaborativi forse, guarda caso, per il loro passato di ex-agenti CIA e MOSSAD. Ovviamente ora il fantoccio Maliki per vendere nei prossimi anni i suoi 20 miliardi di tonnellate di oro nero, il cui corrispettivo ammonta a 18.000 miliardi di dollari, accetta esclusivamente biglietti verdi con l'obbligo di reinvestirli poi nei Treasury Bond statunitensi. E' il solito collaudato sistema dove tutti devono rispettare le regole commerciali, mentre gli yankee possono usare il cannone, per sparigliare, quando gli affari non si concludono come desiderato.
    Un danno colossale per la Ue che avrebbe potuto, a fronte di tale Commodity Warranty, iniettare progressivamente liquidità in pari misura rilanciando l'economia comunitaria con notevole beneficio. Avere timori per l'apprezzamento del PetroEuro significa non avere capito niente dei meccanismi che regolano la contrattazione valutaria. Esiste una bolla speculativa? Probabile. Ma almeno la BCE fornisce il dato della massa monetaria a differenza della FED le cui rotative stampano 24 ore su 24 senza comunicare più nulla. Purtroppo il nostro problema fondamentale è che Bankitalia è divenuta al 100% privata. Il ministero del tesoro non possiede titolo e non si conoscono le esatte identità dei proprietari. La BCE è suddivisa secondo quote proporzionali tra le varie Banche Nazionali, le quali a loro volta sono totalmente partecipate da assicurazioni ed istituti di credito privati. Questi sono generalmente subsidiary di grandi gruppi internazionali. A capo della filiera ci sono delle persone e delle famiglie, parecchie americane e pure molto influenti lobbysticamente sul proprio governo, alle quali implicitamente viene attributo il diritto di stampare dal nulla denaro prestandolo ad interesse ai vari Governi. Essi sono teoricamente i creditori della mostruosa cifra che costituisce la somma dei debiti pubblici contratti dagli Stati del mondo. Un'assurdità reale. Il primo passo per un riassestamento è quindi la statalizzazione della Banca Nazionale, per poter modulare inflattivamente l'economia in funzione della crescita senza incrementare metodicamente il debito pubblico. Ovviamente per poter varare un simile provvedimento, osteggiato dagli USA, è necessaria la liberazione dalla condizione di colonizzazione, vassallaggio ed occupazione militare in cui versa tutta l'Europa ed in particolare l'Italia. Francamente in un tale contesto politico non credo ci permettano l'uscita o dalla zona Euro o dalla UE o dalla NATO.

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  2. Gentile lettore, mi scuso per il ritardo della risposta e della pubblicazione prima di tutto, ma come annunciato si era in vacanza.
    Ti ringrazio per il tuo intervento. Innanzitutto premetto che molte delle tue argomentazioni trovano adeguata risposta sia nell'intervento di Ron Paul che nel post stesso che ti invito a rileggere con maggiore attenzione così come qualche altro articolo del blog. Ad esempio l'articolo Sindrome Cinese credo sia emblematico sulle ragioni della crisi attuale.

    Riguardo le esportazioni UE e l'economia tedesca devo deluderti. Oltre le importazioni cinesi, il governo socialista dell'EU germano-centrico di Schroder ha portato la Germania in una grave crisi economica che negli anni scorsi ha fatto sì che i tedeschi venissero persino in Italia a cercare lavoro, io ne ho conosciuti alcuni e non credo di essere stato il solo, parlo di almeno 3 anni fa.

    Gli ultimi dati Istat confermano ancora la grave crisi dell'economia tedesca con un PIL colato giù a picco peggio del nostro.. Tenendo presente il maggiore sviluppo dell'economia tedesca in proporzione, il danno è maggiore lì che da noi e anche il tasso di disoccupazione che ne verrà fuori, o di occupazione a rischio con aumento del debito pubblico relativo per coprire eventuali ammortizzatori sociali.

    Quest'estate ho potuto toccare con mano anche il tasso d'inflazione tedesco sui prezzi che vanno dal doppio al triplo della media italiana e che trascina al rialzo quindi anche i prezzi del confine nord dell'Italia per quanto l'Austria è più mitigata rispetto alla Germania.

    Purtroppo commerciare il petrolio in Euro sarebbe come già dicevo una clava colossale sulla già provata economia Europea tipicamente inflazionista. Infatti, seguendo questa scuola di pensiero Euro-Kynesiano passami il termine, sembri inneggiare alla politica inflazionista e questo spiega tale punto di vista che vuole un petrol-euro.

    Per avere una moneta forte però occorre uno sviluppo economico altrettanto forte che fondamentalmente giustifica la quotazione monetaria come dicevo tramite le esportazioni di prodotti e servizi e non semplice speculazione monetaria. Diversamente si avrebbe l'effetto Argentina che pure poteva vantare esportazioni petrolifere di rilievo mondiale, ma evidentemente trovvo avvulsa alla politica inflazionaria alla base di certe speculazioni.
    Anche perchè bisogna considerare che l'economia è ciclica e non perennemente inflazionaria. Come i titoli azionari che salgono e scendono per ovvia ragioni, così accade in economia soprattutto se analizziamo il rapporto fra inflazione e aumento dei salari. La politica monetaria inflazionista a debito della BCE è la radice di tutti i problemi come spiegavo qui e in altri articoli.
    E' la BCE stessa che produce inflazione e per contenerla "scarica" il problema sulla gente riducendogli il volume monetario nelle tasche.. ( blocco di stipendi e pensioni nonchè ritardo di queste ultime ) a fronte di speculazioni selvagge.
    Purtroppo i problemi negli USA sono cominciati quando hanno iniziato a seguire questa politica..
    Una moneta eccessivamente quotata come spiegavo frena le esportazioni. Il petrolio avrebbe solo inflazionato di più la moneta europea. Questo poteva anche andare bene per i banchieri della BCE, ma sarebbe un disastro per il potere di aquisto dei salari.
    Forse se non importassimo così tanto dalla Cina.. e infatti il dollaro subisce anche questo calo in parte voluto per rilanciare l'economia USA, in parte no in quanto diminuite anche lì di molto le esportazioni.
    Torniamo sempre al punto di partenza ossia la conferenza di Seattle e il WTO. Per'altro all'epoca ero tendenzialmente favorevole, peccato però che poi il WTO di Clinton e dell'UE di Prodi che maggiormente ha fatto pressioni per fare entrare la Cina nel mercato mondiale e tutt'ora si spende per i cinesi, si sia rivelato il mostro che conosciamo con le conseguenze nefaste che soffriamo a livello economico globale.

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  3. L'intero processo e le dinamiche che lo hanno contraddistinto sono spiegate molto bene da Giulio Tremonti nel suo libro "Rischi Fatali", Oscar Modadori, 2005.

    Per la cronaca cmq Chirac in quegli anni era praticamente passato alla politica del socialismo europeo, vista anche l'allora composizione del suo governo, la sua sostituzione con Sarkozy era l'ovvia conseguenza di quella fallimentare politica.

    La questione Saddam meriterebbe un post a parte. In breve la cosa risale alla folle politica del democratico Carter, che nello spartirsi il MedioOriente con la Russia, decise di prendersi l'Iraq di Saddam, abbandonando i fedeli alleati dell'impero Persiano che da millenni abbracciava la democrazia e che da secoli combatteva l'estremismo islamico e guerriero dell'alto piano Iranico dalle regioni montuose Irano-Afgane. Ma anche la Russia pagò il suo scotto in Afganisthan.
    Le due Presidenze Bush si sono semplicemente ritrovati a fare i conti con questo stato di fatto che ha portato la dilagazione della minaccia del terrorismo islamico in tutto il mondo e coraggiosamente gli si sono opposti insieme a tutti coloro che hanno combattuto in quelle guerre.

    C'è anche da fare un altra considerazione, ossia che legare il petrolio al già inflazionato Euro serviva solo a dare la benedizione finale sul caro petrolio e caro Euro. Già oggi quotano in Euro pur scambiando in dollari con le conseguenze che vediamo nel campo di forti speculazioni al rialzo nel campo energetico e petrolifero in particolare.
    Iran e Iraq avevano bisogno proprio di questo, di prezzi fortemente inflazionati e gonfiati scambiati e quotati con una moneta gonfiata per compesare le loro spese belliche e l'aggravarsi della loro economia a causa di folli politiche che rasentano il terrorismo di stato.

    Non è un caso infatti che oggi gl'Iraniani e Persiani riscoprono lo Shah e la sua grande politica economica di sviluppo dell'industria petrolifera che legata al dollaro avrebbe dato al mondo energia a basso costo e all'Iran sviluppo e ricchezza per i decenni e direi anche i secoli a venire invece di povertà e terrorismo globale.

    Tu parli delle Commodity sul Petrolio, peccato che l'eccessiva speculazione su questi titoli, che appunto avrebbe usato l'UE per coprire le sue deficenze bancarie, costituiscono de facto le zozzerie di cui si sono riempite le banche di tutto il mondo in particolare quelle Europee con riserve frazionarie ridicole da scandalo grazie a Basilea 2 promosso tanto calorosamente dalla BCE e dall'UE.

    Intendiamoci la mia non è affatto una crociata contro le commodities, uno strumento del tutto legittimo di investimento, ma è pura follia incentrarci la politica bancaria ed economica nazionale.

    In campo petrolifero ed energetico del resto significa solo una cosa: crisi economica come è accaduto infatti negli anni '70 quando hanno fatto fuori lo Shah che la pensava diversamente e come accade ancora oggi per effetto di queste enormi bolle speculative.

    In quanto ai rapporti UE-USA non siamo sudditi ma alleati e partner economici. Tradizionalmente noi forniamo materie prime e semilavorati negli USA, nonchè progetti, risorse umane ecc. che fanno prodotti finiti. Col tempo ovvio ci siamo evoluti ma ci siamo sempre bilanciati su questo tipo di scambi, in sostanza loro compravano da noi e noi da loro.

    Chi ci ha colonizzato è il socialismo tedesco dell'UE e fra l'altro non è la prima volta...
    Anche questa dinamica è spiegata molto bene da Tremonti: come la Germania fece a suo tempo notevoli pressioni per farci entrare nella moneta europea in quanto diversamente saremo stati troppo competitivi sul piano internazionale.
    Capite ? Prodi and co. hanno protituito la nazione per gli interessi del soviet supremo dell'UE, molto tedesca, in piena tradizione sovietico socialista direi.

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