Debito Pubblico Italiano

Translate

giovedì 8 settembre 2011

Crollo dell'Euro e fallimento degli stati nazione

Il ruolo delle banche internazionali nel fallimento degli stati


Ciò a cui assistiamo in questi giorni non è altro che la conseguenza che abbiamo previsto nei precedenti articoli, man mano che le cose ahimè peggiorano potete confrontarle con quanto abbiamo lì scritto.
Possiamo aggiungere che i mercati e gli analisti di mezzo globo si aspettano il crack della zona Euro e dell'Italia per tutte le ragioni di cui da tempo parliamo su queste pagine e ivi espresse.
Per quanto riguarda l'Italia, invero l'imposizione del pareggio di bilancio è già de facto uno stato di default, ossia abbiamo fatto troppi debiti non possiamo farne altri. Consideriamo però estremamente deleterio fissare questa norma in assoluto, essa dovrebbe dipendere dall'eccesso di spesa, ma non come regola assoluta, in quanto in determinate situazioni uno stato di deficit non eccessivo non è necessariamente negativo, per quanto il sottoscritto ritenga che se può essere evitato è bene farlo.

Detto questo più che mettere in costituzione il pareggio di bilancio, andrebbe messa l'espulsione degli amministratori e politici incapaci, che portano scarsi risultati, andrebbero messi meccanismi di sfiducia popolare di tutte le amministrazioni e gestioni pubbliche e ruoli politici, andrebbe insomma portata la cosa pubblica più a portata del cittadino e meno a quella del ladri.

Tornando all'Euro, per capire la gravità della situazione, basta pensare che le banche centrali si stanno liberando degli assets bancari locali e vari, parcheggiando ingenti somme di denaro presso la Federal Reserve, poiché gli USA nonostante la crisi sono ancora un bene rifugio e punto di riferimento globale come l'oro.

Ma è un'altra la riflessione che è doveroso fare, in primis pensare di unire il mondo “nascondendo i debiti sotto al tappeto” è stata a dir poco una pessima idea e idiozia. Possiamo vedere anche come le banche si sono riempite di debiti, creando bolle di vario tipo, eccessivi acquisti di debiti, eccessiva emissione obligazionaria ed eccessivi investimenti in prodotti derivati andando ben oltre le loro possibilità e mettendo in serio rischio la tenuta finanziaria, anche grazie a riserve frazionarie eccessivamente basse; non ultima la bolla speculativa monetaria sull'euro, una bomba pronta ad esplodere...e che la Svizzera molto sapientemente invece vuole evitare per se stessa. Da quando in questi mesi si è aggravata la crisi della zona Euro, molti capitali si sono spostati verso la Svizzera, rischiando di generare come minimo una bolla monetaria. Si perché l'apprezzamento del franco svizzero non corrisponde all'economia Svizzera, ma è un effetto dello spostamento piuttosto temporaneo di capitali finanziari pronti a defluire appena la zona Euro si ristabilizzi. Gli Svizzeri hanno così inizialmente abbassato i tassi, poi come personalmente avevo iniziato a pensare, sono giunti alla fine a fissare un tasso di cambio massimo, ossia limitare il massimo apprezzamento del Franco pur lasciandolo libero di fluttuare per valori inferiori. Chi scrive quindi è pienamente d'accordo con la decisione dei saggi e scaltri banchieri svizzeri, molto più indipendenti e liberi di quanto pensiamo.
Per le stesse ragioni, l'inflazione che ne potrebbe derivare dal blocco del tasso di cambio, sarà estremamente contenuta poiché l'apprezzamento del franco è effetto tecnico di un flusso monetario e non di scambio di risorse economiche reali come nel caso cinese ad esempio dove invece sta esplodendo l'inflazione.
Ad ogni modo se la situazione di spostamento massiccio di capitali verso il franco Svizzero dovesse continuare è persino ipotizzabile una limitazione della trattazione del Franco Svizzero nei mercati del Forex come atto di difesa forte contro le bolle speculative a causa della debolezza temporanea del resto d'Europa.


La moneta del resto è uno strumento di misura della ricchezza reale, men che meno nell'epoca moderna dove nel caso migliore sono fisicamente costituite da carta e metallo di scarso valore, nella maggioranza dei casi sono numeri digitali e non costituisce quindi un mezzo di scambio in sé... e come tale quindi andrebbe trattata da una politica economica sana. Non è un caso infatti che se da un lato le banche and co. rifilano alla gente dubbie proposte di investimenti, dall'altra parcheggiano ingenti somme di denaro in beni immobiliari, attenzione alle bolle immobiliari presenti anche in Italia, e negli ultimi tempi sempre più oro e assets della Federal Reserve garantiti con la più grande riserva aurea del mondo a Fort Knox.

Ora l'esplosione attuale dei debiti sovrani include al suo interno una consistente quantità dei debiti delle banche. In altre parole, abbiamo pagato soldi alle banche per permettere loro poi di comprare i nostri debiti nazionali e bond esplosi a causa di suddetto salvataggio delle banche. Francamente, c'è qualcosa di dannatamente sbagliato in tutto questo. Un cortocircuito di libertà e democrazia ! In gergo questo passaggio di denaro e debiti, si chiama Aquisizione, degli stati nazione in questo caso, come ben osserva anche Alex Jones. Chi ci segue sa bene che qui ci si basa sull'analisi dei dati economici e geopolitici e non certo teorie più o meno complottiste e posso dire sin da subito che Jones forse a volte esagera e calca la mano, ma tutto sommato è un patriota costituzionalista degli USA e ama la libertà. In questo caso poi se andiamo a confrontare le teorie sul Nuovo Ordinamento Globale del dott. Caroll Quigley, mentore dell'ex Presidente Clinton, che prevede e anzi auspica l'ascesa di un Nuovo Ordine Governativo Globale tramite l'azione delle banche centrali, beh possiamo capire da soli come le osservazioni di Jones e quelle che in questi giorni faceva anche il sottoscritto prima di lui, sono del tutto fondate. In Europa in particolare andiamo fortemente verso il solco tracciato dal Trattato di Lisbona, riassunto della bocciata Costituzione Europea calato sul capo dei popoli Europei, ossia il dissolvimento degli stati nazionali Europei, certamente della loro indipendenza.

In tale contesto è curioso e interessante guardare alla risposta del popolo Islandese, che ha dimesso la sua intera classe politica, ne ha istituita una nuova dal basso tramite internet il più lontano possibile dai partiti, questo perchè si sono rifiutati giustamente di pagare per i debiti che si erano fatte le banche. Detto rapidamente, le banche islandesi si erano caricate di debiti eccessivi oltre i loro limiti, ad esempio emettendo eccessivi prodotti obbligazionari. In Islanda quindi applicando principi del libero mercato, le banche sono state dichiarate insolventi e il debito ristrutturato e poiché lo ha dovuto fare lo stato sono giustamente sono state nazionalizzate. Le forti tensioni internazionali alla fine si sono sciolte come neve al sole come ovvio, e risolte in un mandato di cattura internazionale dell'interpool per i banchieri responsabili.

In Italia il caso Islanda, che è sempre più imitata anche dall'Estonia, è stato un po' politicizzato dalla sinistra, troppo probabilmente e fuori luogo. Tuttavia vi invitiamo ad andare oltre le magliette e le partite di calcio della politica Italiana......

Tornando alle banche internazionali, lasciatemi osservare che se gli stati nazione si riempono di debiti, qualcun altro ci sta guadagnando. La riflessione è d'obbligo pensando all'imminente downgrade che rischiano anche Cina e Giappone al seguito della notizia di prossima convertibilità dello Yuan in Euro e che minerà ovviamente gli assets bancari cinesi già in difficoltà per l'inflazione galoppante. Ma allora dove è finita la ricchezza del mondo ? In mano alle banche e alle corporazioni, i famosi bailouts, ci hanno detto che non potevano fallire..... Ora invece stanno fallendo stati e governi, che rischiano di essere sempre più soppiantati da governi corporativi e simili. Fantascienza ? Francamente spero di sì o quantomeno spero che si cambi decisamente rotta seguendo l'esempio Islandese e magari uscendo dall'Euro se non si è pronti o non si vuole come nel nostro caso insieme a Grecia, Portogallo, Spagna ecc. e questo perché in fondo la caduta economica globale sta andando ovviamente fuori controllo e ben oltre le intenzioni di qualcuno che pretende di controllarla... il fallimento colossale del comunismo oltre che delle politiche bancarie all'alba degli ultimi due conflitti mondiali, evidentemente non bastano ancora.

A conferma di quanto appena detto sulla dissoluzione dei governi a causa degli eccessivi salvataggi, vi sono anche le parole di Michael Cembalest, responsabile degli investimenti di JPMorgan's private bank, che usa questa miniatura con il Lego per spiegare la crisi del debito in Europa e che dice:



"Se questa situazione in miniatura ha del ridicolo, lo è anche la convinzione che continuare ad accumulare debito pubblico e il credito dei privati in Europa possa andare a risolvere la situazione".

Difatti non risolverà niente, l'economia non ripartirà certo in questo modo a causa di evidenti squilibri e debiti eccessivi che devono essere dichiarati insolventi, isolando assets tossici e ristrutturando; chi scrive non è necessariemnte contro il concetto di governance globale, ma se ne criticano seriamente i modi e le politiche perseguite.

Del resto che tutto questo porterà o potrebbe portare alla dissoluzione delle nazioni è, secondo varie fonti, opinione anche del direttore generale della Deutsche Bank J. Akkerman, tra i membri fissi della lobby semi-segreta del Bilderberg ( che costituisce la governance globale e aspira all'instaurazione di un Nuovo Ordine Mondiale ) e che sempre secondo tali fonti, parla deliberatamente in una sua pubblica confessione del “prolungamento artificioso della crisi allo scopo di indebolire le economie nazionali”.

In Europa le popolazioni si sono opposte prima alla Costituzione Europea bocciata nei famosi referendum poi sospesi visti i sondaggi contrari e quindi non arrivati in Italia ad esempio, e poi seguita con sempre maggiori resistenze anche verso il Trattato di Lisbona che rifila la costituzione per vie traverse, famoso il caso irlandese che aveva bocciato anche il trattato....e costretta a rifare il referendum dopo una campagna acquisti annuale da parte della UE.... ecco ora la soluzione del fallimento degli stati Europei, forse come dice Akkerman già pianificata. Fantascienza ? Forse ma è quello che sta succedendo...

Segue infine un' interessante video intervento in inglese di Alex Jones sul tema e in seguito la trasposizione audio in Italiano di un articolo sul caso Islandese:





Il caso Islandese di cui troppo poco si parla:



Links:







1 commento:

  1. Ciao, sono Isacco di Ideazzurra,ti ho letto come avevo promesso su Facebook. Apprezzo il tuo articolo e il tuo blog, la tua esposizione è chiara, e vista la convergenza di idee che, vedo dai tuoi articoli, ti inserisco anche tra gli amici sul frame al lato destro del Bolg http://ideazzurra.ilcannocchiale.it/

    Un caro saluto.
    Isacco.

    RispondiElimina